Bici elettrica o pedalata assistita: quali sono le differenze?

Comode ed ecologiche, le bici elettriche (o e-bike) sono le protagoniste indiscusse della rivoluzione green della mobilità urbana. Un settore in fortissima ascesa, che può contare su modelli sempre più avanzati e piacevoli da utilizzare. I meno esperti, però, possono avere qualche difficoltà ad orientarsi tra le varie soluzioni disponibili, complice anche una certa confusione sui nomi utilizzati dai produttori. Molta confusione si fa spesso, ad esempio, tra bici elettrica e pedalata assistita.

Non c’è da stupirsi: non mancano i casi in cui queste due definizioni vengono usate indistintamente per indicare uno stesso prodotto. In realtà, come chiariremo meglio nei prossimi paragrafi, le bici elettriche e le bici a pedalata assistita sono due mezzi di trasporto diversi, pur somigliandosi molto, soprattutto ad un primo sguardo.

Bici elettrica e pedalata assistita sono la stessa cosa?

Bici elettriche e bici a pedalata assistita hanno, potremmo dire, lo stesso “genitore”: si tratta della classica bicicletta a due ruote, che si muove grazie alla pedalata del conducente, ovvero trasmettendo il moto alle ruote per mezzo di una catena collegata ad una corona e a dei pedali.

A partire da questo mezzo, sono state derivate negli ultimi decenni due varianti, le bici elettriche e quelle a pedalata assistita. Partiamo da quest’ultime, più simili ad una bicicletta tradizionale. Le bici a pedalata assistita, infatti, proprio come le bici tradizionali sono considerate dei velocipedi e possono transitare liberamente sulle piste ciclabili.

Rispetto ad una bici hanno in più un piccolo motore elettrico che assiste la pedalata, rendendola meno faticosa soprattutto nei tratti in salita. La bici a pedalata assistita si muove comunque grazie allo sforzo meccanico del conducente (che deve in ogni caso pedalare), ma riduce la fatica grazie alla potenza ausiliare generata dal motore.

Diverso è il caso delle bici elettriche che, pur essendo dotate anch’esse di un motore elettrico, possono in teoria muoversi autonomamente anche senza che il conducente continui a pedalare. A questo punto occorre chiarire la differenza tra la normativa vigente e le caratteristiche teoriche del mezzo.

In teoria, infatti, le bici elettriche possono raggiungere velocità anche piuttosto elevate, raggiungendo i 45 km/h. In questo caso di parla di s-pedelec, dove la s sta per “speed”. In teoria, perché in pratica mezzi di questo tipo, in Italia, vengono considerati ciclomotori con tutte le conseguenze derivanti: divieto di transito sulle ciclabili, obbligo di casco e assicurazione, etc…

Per questo gran parte dei modelli venduti in Italia vengono limitati a 25 km/h, figurando così come pedelec, e quindi velocipedi tradizionali (e non ciclomotori), conducibili anche senza patente e anche se minorenni (ma con un’età superiore ai 14 anni).

Vantaggi e svantaggi della bici elettrica

Come abbiamo visto, ci sono svariate differenze tra bici elettrica e a pedalata assistita, anche se talvolta difficili da cogliere e legate alla normativa vigente in Italia, oltre che alle diverse soluzioni tecniche adottate.

In linea di massima, la bici elettrica è quindi una bici dotata di motore elettrico, in grado di farla spostare anche se il ciclista non pedala e di farle raggiungere una velocità massima di 25 km/h. Esistono modelli che vanno anche oltre questo limite (e che sono bici elettriche a tutti gli effetti), ma per una questione di normativa in Italia vengono considerati ciclomotori e, rientrando in una diversa categoria con obblighi più stringenti, possono essere trascurati nel discorso riguardante la micromobilità.

I vantaggi della bici elettrica sono dati dalla maggiore coppia erogata dal motore, che permette al mezzo di avanzare senza il supporto fisico del conducente non solo su fondi stradali regolari, quali possono essere le classiche strade asfaltate e le piste ciclabili, ma anche su terreni sconnessi e non pianeggianti.

Tra le bici elettriche rientrano, infatti, categorie come le FAT bike elettriche e le Mountain Bike elettriche, ovvero bici con caratteristiche tecniche (struttura del telaio, tipo di pneumatici, diametro dei cerchi, ammortizzatori) tali da permettere il loro utilizzo anche in campagna e in montagna, e non solo in città.

Tutti questi pregi delle e-bike vengono bilanciati da due principali difetti: il prezzo e il peso. Le bici elettriche possono essere piuttosto costose, con un importo medio richiesto che si aggira tra i 700 e i 1500 euro. La migliore dotazione tecnica si traduce, di norma, anche in un peso superiore a quello delle bici tradizionali e a pedalata assistita: nel caso delle FAT bike, si arriva anche ai 25 Kg.

Vantaggi e svantaggi della bici a pedalata assistita

Più simile nel design e nelle dimensioni ad una bicicletta tradizionale, la bici a pedalata assistita è la soluzione migliore per avvicinarsi alla mobilità elettrica, complice anche il prezzo più basso rispetto alle biciclette elettriche vere e proprie.

In effetti, i vantaggi principali di questo tipo di veicolo risiedono proprio nella sua economicità, leggerezza e facilità di utilizzo. Le bici a pedalata assistita sono, infatti, molto leggere, con un peso e delle dimensioni in alcuni casi paragonabili a quelli delle bici tradizionali.

Quanto alla semplicità di utilizzo, questa è data dalle minori regolazioni presenti rispetto ad una bici elettrica. Le bici a pedalata assistita permettono di rado di intervenire sulla potenza del motore, ma sono invece dotate di diversi livelli di assistenza, che permettono al ciclista di ricevere più o meno supporto alla pedalata in base alla situazione, e quindi di gestire meglio la durata della batteria.

La maggiore somiglianza con le bici normali permette, inoltre, un’esperienza di guida più simile a quella tradizionale, vantaggio non da poco soprattutto per i ciclisti più giovani o, comunque, meno esperti.

Di contro, le bici a pedalata assistita sono più lente rispetto alle bici elettriche, facendo fatica a raggiungere velocità più elevate e rivelandosi quasi sempre inadatte all’uso extraurbano, ovvero su terreni sconnessi e con elevati dislivelli. Di norma, anche componenti come quelle del sistema frenante hanno prestazioni inferiori rispetto a quelle utilizzate sulle e-bike, soprattutto se rapportate alle specifiche tecniche di FAT bike e MTB.

Come scegliere una bici elettrica

La difficoltà maggiore dello scegliere una bici elettrica sta nel capire quale categoria di e-bike sia quella che fa maggiormente al proprio caso. Sul mercato se ne trovano principalmente di tre tipi: bici elettriche classiche, FAT bike e MTB elettriche.

Qualche parola per chiarire meglio le differenze. Le bici elettriche tradizionali hanno un design “standard”, un prezzo contenuto e sono adatte soprattutto agli spostamenti in città. Le FAT Bike sono dotate di ruote più grandi e spesse (in genere, 20 x 4 pollici), a bassa pressione, per affrontare meglio i terreni accidentati. Il telaio rinforzato e i sistemi di ammortizzazione sono altresì pensati per migliorare la guida off-road.

Le MBT elettriche hanno ruote di diametro ancora maggiore (anche sopra i 27 pollici), ma più sottili: sono più agili e scattanti, pensate per muoversi facilmente anche a velocità elevate, ma hanno meno trazione su terreni morbidi (sabbia, fango, neve).

In molti casi sono le FAT bike elettriche a rappresentare il miglior compromesso: soprattutto i modelli pieghevoli (ovvero con telaio richiudibile) si rivelano estremamente versatili e adatti alla guida in città e in campagna, facili da riporre e da trasportare all’occorrenza (ad esempio a bordo di treni e autobus). FAT bike come la Nilox X9 garantiscono un comfort elevato in ogni situazione.

Può contare su un motore brushless High Speed da 250 W che, alimentato da una batteria da 13 Ah a 36 V, garantisce un’autonomia fino a 70 Km in modalità pedalata assistita, raggiungendo una velocità di 25 km/h (la massima consentita per legge).

I doppi freni a disco anteriori e posteriori garantiscono una rapida frenata, così da fermare la bici in pochissimo spazio quando necessario. Il telaio è in alluminio, materiale che rende la bici robusta e leggera, ed è richiudibile.

Come scegliere una bici a pedalata assistita

La bici a pedalata assistita è quasi sempre la scelta di chi cerca un mezzo da utilizzare principalmente in città, limitando al minimo l’utilizzo su fondi stradali irregolari. Per questo, il tipo di prodotto su cui è bene concentrare la propria ricerca è una e-bike a pedalata assistita che premi qualità costruttiva e autonomia, senza che siano necessarie altre particolari doti tecniche.

Il modello che meglio soddisfa questi requisiti è, al momento, la Nilox E-Bike J5 SE, che si fa apprezzare anche per l’elevato rapporto qualità prezzo: costa sensibilmente meno (quasi la metà) di una bici elettrica professionale, ma offre la stessa identica qualità di guida per gli spostamenti in città.

Dotata di cambio Shimano a 7 marce, permette di attivare la pedalata assistita direttamente dal display LED presente sul manubrio, così da ricevere l’aiuto del motore quando necessario, e raggiungere un massimo di 25 km/h. Il motore è un High Speed brushless da 250 W, alimentato da una batteria da 13 Ah a 36 V. L’autonomia è tra le più elevate di categoria: ben 90 km, una distanza che rende questa e-bike adatta anche a spostamenti importanti. La batteria si ricarica in 6 ore, è rimovibile, e sono presenti due chiavi che permettono di bloccarla all’interno dal telaio, così da proteggerla da eventuali furti.

Le ruote da 26 pollici le conferiscono una elevata agilità, garantendo anche un buon comfort di guida, nonostante l’assenza di sistemi di ammortizzazione avanzati (la forcella, ad esempio, è rigida). Soddisfa tutti gli standard di sicurezza: le ruote sono dotate di elementi catarifrangenti, e sono presenti due luci LED, una gialla anteriore e una arancione posteriore, che permettono al ciclista di muoversi in tranquillità anche nelle ore serali.

Conclusioni

Bici elettrica o pedalata assistita? Più che una sfida, si tratta di un confronto tra due dei principali protagonisti della rivoluzione green che ha coinvolto i trasporti personali, soprattutto in ambito cittadino.

Entrambe le soluzioni si rivelano perfette per piccoli e medi spostamenti (nell’ordine delle decine di chilometri), offrendo un’alternativa economica e più ecosostenibile a scooter e automobili.

Le bici elettriche si adattano a esigenze diverse, garantendo in alcuni casi anche la possibilità di muoversi offroad e su terreni accidentati, ma sono di norma più costose. Le bici a pedalata assistita sono invece un’alternativa più economica, ma altrettanto valida per chi percorre abitudinariamente tratti di strada cittadini o, comunque, con un fondo stradale regolare.

Domande frequenti su microonde e fornetto ventilato

Qual è la differenza tra pedalata assistita e bici elettrica?

Nelle bici a pedalata assistita il motore viene attivato per ridurre lo sforzo necessario a muovere i pedali e a prendere velocità, ma per spostarsi è comunque necessario l’intervento fisico del guidatore. Nelle bici elettriche propriamente dette, invece, il motore è autonomo e può spingere in avanti il mezzo anche senza la pedalata del ciclista.

Perché comprare una bici elettrica?

La bici elettrica è il mezzo ideale per muoversi in città e non solo in modo ecosostenibile, unendo a tutti i vantaggi della bici tradizionale la possibilità di ricevere un aiuto dal motore elettrico nei tratti più ostici o sulle lunghe distanze. Le bici elettriche, inoltre, diventano ogni anno più avanzate ed economiche, adattandosi a tutte le esigenze.

Cosa guardare quando si compra una bici elettrica?

Quando si compra una bici elettrica è bene prendere in considerazione aspetti come la capacità della batteria e l’autonomia, la qualità costruttiva e i materiali utilizzati (soprattutto quelli di cerchi e telaio), il tipo di cambio e il numero di marce.

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