Come scegliere un monitor per PC: guida all’acquisto

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Lo schermo di un computer è la componente che più di ogni altra abbiamo (letteralmente) davanti agli occhi durante l’utilizzo. È per questo importantissimo sapere come scegliere un monitor per PC, conoscere cioè tutto il necessario per acquistare un modello che sappia soddisfare tutte le proprie esigenze e che sia proposto al giusto rapporto qualità prezzo.

Il mondo dei monitor per PC, del resto, è veramente ricco di alternative. L’ampia varietà di prodotti disponibili permette non solo di addentrarsi tra le diverse fasce di prezzo, da quelle più economiche a quelle top di gamma, ma anche di farsi strada tra dispositivi pensati per usi e necessità differenti.

Monitor da gaming, monitor da ufficio, monitor per la grafica: chi più ne ha, più ne metta. Nei prossimi paragrafi impareremo a conoscere meglio questi device, analizzando sia le diverse tipologie attualmente disponibili, sia le loro caratteristiche, inclusi i punti di forza e di debolezza.

Che tipo di monitor per PC acquistare?

Prima ancora di scoprire più nel dettaglio quali sono le caratteristiche da valutare nella scelta di un monitor PC, è bene spendere qualche parola sulle principali tipologie di monitor attualmente disponibili.

I meno esperti potrebbero pensare che gli schermi per computer sono tutti uguali, con prestazioni che variano esclusivamente in base al prezzo. Non è così: negli ultimi anni c’è stata una vera e propria settorializzazione dei monitor, che ha spinto i principali produttori a proporre modelli e serie ottimizzate per un determinato utilizzo.

Mondi come quello del gaming, ad esempio, hanno richiesto monitor progettati proprio per avere la migliore resa possibile durante le sessioni di gioco, puntando molto su caratteristiche come la fluidità e la reattività dello schermo.

Oggi possiamo dividere i monitor disponibili in tre categorie principali: da gioco, da ufficio e per grafica/produttività.

Monitor da gioco

scegliere monitor gaming

I monitor da gioco, anche detti monitor da gaming, sono quei monitor pensati per offrire ai videogiocatori il massimo delle prestazioni. Il numero di chi gioca abitualmente al PC è in costante crescita, e ad aumentare non è solo la massa dei gamer, ma anche le richieste sempre più esigenti.

Il gamer moderno non transige e non si accontenta, ma chiede a gran voce componenti e periferiche che gli permettano di ottenere una esperienza di gioco perfetta e, nel caso del gioco competitivo, anche un vantaggio sugli avversari.

Da queste esigenze vengono fuori i monitor da gioco, contraddistinti dai pannelli ad elevato refresh rate (almeno 120 Hz) e con un tempo di risposta inferiore ad un millisecondo. Questi schermi sono anche dotati di tecnologie dedicate al gaming, come il G-Sync di NVIDIA e il Freesync Premium di AMD, che permettono di eliminare fenomeni come il tearing e il ghosting, particolarmente fastidiosi quando si gioca ad alti livelli.

Pur di ottenere il massimo da questo punto di vista, gli schermi da gioco per PC sono disposti a sacrificare altre caratteristiche, come la risoluzione (che di norma non va oltre il FullHD) e la qualità dei colori.

Monitor da ufficio

scegliere monitor da ufficio

Nella famiglia dei monitor da ufficio rientrano gran parte dei monitor che potremmo definire standard o “tradizionali”. Sono prodotti pensati per offrire una scheda tecnica equilibrata, senza particolari punti di forza e di debolezza, e soprattutto per mantenere i prezzi contenuti.

Sono schermi perfetti per chi fa del PC un uso generalista: navigazione web, scrittura e lettura di contenuti, piccoli lavori di grafica, programmazione, ma anche gaming non competitivo.

Non a caso in questa categoria rientrano alcuni tra i monitor più venduti del momento, che con il loro prezzo contenuto (difficilmente sopra i 250 euro) e la loro buona qualità generale sanno soddisfare le esigenze di gran parte degli utenti.

Monitor per grafica (o produttività)

scegliere monitor per grafica

Il livello tecnico raggiunto dalla grafica digitale e da tutte le discipline affini (come l’editing di foto e video) ha reso necessario un notevole upgrade delle periferiche utilizzate. Anche i monitor sono stati protagonisti di una piccola rivoluzione.

Se prima i modelli pensati appositamente per la grafica erano pochissimi e costosissimi, riservati solo ai grandi studi di produzione, oggi anche un utente comune può acquistare facilmente un monitor per fare grafica in modo professionale.

Questi dispositivi si fanno riconoscere per l’elevata fedeltà dei colori, indispensabile per chi lavora in ambito grafico. Spesso godono di vere e proprie certificazioni che garantiscono la capacità del monitor di rappresentare una determinata gamma di colori con una copertura, espressa in percentuale.

Oltre che per i colori fedeli di distinguono dagli altri monitor anche per la risoluzione elevata: popolarissimi sono i monitor 4K per grafica, ma alcuni produttori hanno in cantiere anche modelli a risoluzione maggiore, che nei prossimi anni permetteranno agli artisti di lavorare a progetti con una qualità grafica mai vista prima.

Come scegliere monitor pc: le caratteristiche tecniche

Ora che abbiamo un’idea generale sulle principali tipologie di monitor attualmente in vendita, possiamo passare all’analisi vera e propria delle caratteristiche.

Questo tipo di analisi è indispensabili per riuscire trovare, tra i tantissimi modelli sul mercato, quelli che meglio rispecchiano le proprie richieste. È bene chiarire sin da subito che, come accade in molti altri casi, anche stavolta non ha senso domandarsi qual è il monitor migliore.

Non esiste, infatti, un modello che in assoluto è migliore di tutti gli altri. L’essere migliore o peggiore dipende da fattori come la cifra che si intende spendere e l’uso che si intende fare del dispositivo. Più che di migliore o peggiore, quindi, si dovrebbe parlare di più adatto e meno adatto.

Dimensione e risoluzione

Indipendentemente dal tipo di monitor che si vuole acquistare, le prime due caratteristiche da tenere in considerazione sono la dimensione e la risoluzione. Non a caso sono anche le due informazioni che i produttori danno per prime nella scheda tecnica dei loro prodotti: la dimensione è quasi sempre riportata addirittura nel codice modello del dispositivo.

Questa viene riportata in pollici, un’unità di misura collegata ai centimetri dal rapporto 1:2,54 (ogni pollice, cioè, equivale a 2,54 centimetri). Bisogna fare attenzione al fatto che la dimensione di un monitor non fa riferimento alla lunghezza o alla larghezza dello schermo, ma alla sua diagonale, ovvero alla distanza che separa un vertice basso dal vertice alto del lato opposto.

Sentiremo quindi parlare di monitor da 20 pollici, ad esempio, nel caso di schermi che hanno una diagonale lunga 50,8 centimetri.

Che diagonale deve avere un monitor? Quella più adatta all’utente che deve utilizzarlo. Monitor molto grandi sono apprezzati da chi usa il PC per lavorare o giocare, vista la loro capacità di poter avere più elementi (e più grandi sullo schermo, ma al tempo stesso hanno lo svantaggio di essere più ingombranti. Se non si hanno esigenze specifiche, i monitor fino a 24 pollici sono una buona soluzione; negli altri casi è consigliato considerare modelli da 27 o più pollici.

Quanto alla risoluzione, ovvero al numero di pixel di cui è composto lo schermo (e quindi, la definizione delle immagini rappresentate), quella FullHD è ancora la più diffusa. Giusto compromesso tra prezzo, prestazioni e qualità delle immagini, è perfetta sia per il gaming competitivo che per un uso di tipo office.

Discorso diverso se parliamo di monitor per fare grafica: in questo caso si ha spesso l’esigenza di avere schermi a risoluzione maggiore, sia 4K UHD, sia anche risoluzioni intermedie come quella 2K.

Tipo di display

I display montati sui monitor non sono tutti uguali. Pur rientrando praticamente tutti nell’unica grande famiglia degli schermi LCD (ovvero a cristalli liquidi), possono differire tra loro per la tecnologia utilizzata. Attualmente sono tre le tecnologie più diffuse: IPS, TN e VA.

Gli schermi IPS sono tra i più popolari, non solo sui monitor per PC, ma anche su altri dispositivi, come gli smartphone. Il loro grande successo è dato dalla capacità di coniugare un’ottima qualità dei colori ad ampi angoli di visione, garantendo una visione sempre perfetta. Non a caso sono una scelta praticamente obbligata in ambito grafico. Di contro, hanno tempi di risposta e refresh rate piuttosto elevati.

È per questo che in ambito gaming sono spesso sostituiti da pannelli di tipo TN: questi permettono di avere, anche a prezzi molto bassi, schermi ad altissimo refresh rate e con tempi di risposta inferiori al millisecondo, sacrificando però la qualità dei colori. Praticamente tutti i monitor da gaming economici sono dotati di uno schermo TN, estremamente reattivo, ma mediocre sul fronte della fedeltà cromatica.

In ultimo, gli schermi VA rappresentano una sorta di compromesso tra TN e IPS. Rispetto ai primi hanno una resa dei colori (e soprattutto dei neri) nettamente migliore e angoli di visione più ampi, pur non arrivando al livello qualitativo degli IPS; rispetto ai secondi, sono più economici e hanno un rapporto di contrasto maggiore.

Refresh rate

Il refresh rate, o frequenza di aggiornamento, è il valore che indica quante volte uno schermo è in grado di aggiornare l’immagine rappresentata nell’arco temporale di un secondo.

Come tutte le frequenze, la sua unità di misura è l’Hertz (Hz). Passando alla pratica, uno schermo da 60 Hz è uno schermo che, in un secondo, può aggiornare la sua immagine sessanta volte. Questa capacità dà un’indicazione sulle immagini mostrate.

Maggiore è la frequenza di aggiornamento, maggiore è la fluidità: uno schermo da 120 Hz nello stesso arco di tempo può mostrare il doppio dei frame di uno schermo da 60 Hz (che, per inciso, è la frequenza standard), ottenendo così il doppio della fluidità (anche se questa è una definizione non tecnicamente impeccabile).

Non deve sorprendere, quindi, che refresh rate elevate siano richiesti soprattutto dai gamer, e che quindi siano i monitor da gaming ad avere le frequenze più elevate. Quando si gioca avere una fluidità elevata significa avere un grosso vantaggio, perché permette di avere immagini meno “scattose” che potrebbero compromettere l’attenzione del giocatore e saltare frame con particolari importanti.

I monitor da gaming hanno quindi refresh rate pari o superiori a 120 Hz (144, 165 e 240 Hz sono tra le frequenze più diffuse). Gli schermi tradizionali, invece, possono tranquillamente restare ancorati ai classici 60 Hz, che pur essendo ormai superato nel gaming, sono ancora perfettamente sufficienti per gli altri utilizzi.

Connettività

Il monitor è una periferica, e come tale è dotata di una o più possibilità di connessione al computer. Queste sono date dalle porte disponibili, quasi sempre posizionate sul retro dello schermo.

Le più comuni sono senza dubbio quelle HDMI, che permettono di ricevere il segnale video digitale in ingresso, e talvolta anche il segnale audio su unico cavo. Le porte HDMI non sono tutte uguali, ma sono distinte da un numero che indica la loro versione.

Le porte HDMI 2.1, ad esempio, hanno una velocità di trasmissione dei dati fino a 48 Gbps, mentre quelle 2.0 si fermano a 18 Gbps. Di conseguenza, le prime sono compatibili con segnali video 4K fino a 120 Hz (o 8K fino a 60 Hz) mentre quelle 2.0 in 4K sono limitate a 30 Hz. Per sfruttare al meglio un computer o una console di nuova generazione, quindi, è indispensabile avere un monitor con porte HDMI 2.1.

Un altro ingresso molto comune è quello DisplayPort, che come l’HDMI permette di avere un segnale video digitale; sempre meno diffuso è quello VGA, che invece è analogico e che rende possibile collegare al monitor anche computer e dispositivi più datati.

Molti monitor di nuova generazione sono anche dotati di porte USB di vario tipo, pensate soprattutto per collegare unità di archiviazione come pendrive e hard disk esterni; possono essere usati, in alcuni casi, anche per alimentare piccoli dispositivi o laptop (alcune porte USB Type C possono erogare fino a 100 W).

Possibilità di regolazione

Tutti i monitor permettono di regolare le impostazioni dello schermo: luminosità, contrasto, risoluzione, e così via. Alcuni, però, offrono anche possibilità di regolazione fisica dello schermo.

In questi casi è possibile modificare aspetti come l’altezza del monitor, ma anche la sua inclinazione o addirittura la rotazione attorno al proprio asse, così da passare da un aspect ratio orizzontale ad uno verticale (particolarmente utile, ad esempio, con i monitor secondari).

La regolazione fisica del monitor è utile per allestire la propria postazione in modo da avere il massimo comfort durante l’utilizzo, così da poter restare al computer senza fatica anche per più ore al giorno.

Conclusioni

Siamo giunti alla fine di questa guida su come scegliere un monitor per PC: abbiamo imparato a conoscere le principali tipologie attualmente sul mercato, le caratteristiche da cui sono contraddistinte, i loro pro e i loro contro.

A questo punto, abbiamo tutto il necessario per scegliere al meglio un nuovo monitor, selezionando tra i tanti modelli disponibili quello che meglio sembra adattarsi alle nostre esigenze, ma anche al nostro budget.

Per fortuna, le possibilità di scelta sono tante, e adatte a tutte le tasche: i modelli più economici sono proposti a poco a 100 euro o poco più, e anche quelli più performanti sono ora caratterizzati da un rapporto qualità prezzo più alto che mai.

Domande frequenti su come scegliere un monitor per PC

Cosa guardare quando si compra un monitor?

Quando si acquista un nuovo monitor bisogna fare attenzione a caratteristiche come la dimensione, la risoluzione, il tipo di pannello, il refresh rate e la connettività.

Qual è la migliore risoluzione schermo?

Le due risoluzioni migliori del momento sono quella FullHD e quella 4K. La prima è perfetta per i modelli più economici o per quelli destinati al gaming; la seconda offre una definizione maggiore, ed è consigliata soprattutto in ambito grafico.

Che caratteristiche deve avere un buon monitor?

Un buon monitor deve avere una risoluzione pari almeno al FullHD, un refresh rate superiore ai 60 Hz (o 120 Hz se da gaming) e una elevata fedeltà cromatica.

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