La nuova generazione di smartphone parte anche da una nuova generazione di processori, caratterizzati da processi produttivi migliorati. Quello a 5 nanometri permette di avere CPU più potenti ed efficienti, in grado di impattare meno sull’autonomia dei dispositivi.
Leader di questo processo è Samsung che, non a caso, l’ha utilizzato anche per produttore il nuovo Exynos 2100. Un processore che rappresenta il meglio della produzione Samsung e che, come da tradizione, andrà ad equipaggiare i flagship della casa destinati al mercato europeo.
Quelli per il mercato americano saranno dotati invece del nuovo Qualcomm Snapdragon 888, non a caso diretto rivale dell’Exynos 2100.
Prestazioni, consumi, fotocamere: tutto quello che c’è da sapere sulle nuove CPU
Entrambe le nuove CPU sono realizzati con il processo EUV a 5 nm messo a punto da Samsung. In effetti non sono poche le caratteristiche comuni tra l’alternativa Exynos e quella Snapdragon.
In entrambi i casi troviamo un core ad alte prestazioni Cortex-X1, con una lieve differenza di frequenza (2,9 GHz nell’Exynos, 2,84 GHz nello Snapdragon), affiancato da 3 core Cortex A78 e da 4 core A55.
Le prestazioni non dovrebbero differire molto, con lo Snapdragon 888 che accumula un piccolo vantaggio dal punto di vista grafico grazie alla GPU Adreno 660, mentre l’Exynos si affida ad una Mali-G78.
Simpatica coincidenza per la NPU (Neural Processing Unity), unità destinata all’intelligenza artificiale che in entrambi i SoC raggiunge una potenza di elaborazione dati pari a 26 TOPS. A bordo degli smartphone di nuova generazione è ampiamente utilizzato soprattutto nell’ottimizzazione dei settaggi e degli scatti in base alla scena rilevata.
L’Exynos 2100 è in grado di pilotare sensori fino a 200 Megapixel, fino a 6 sullo stesso dispositivo ma solo 4 contemporaneamente. Un lieve vantaggio sullo Snapdragon 888, che invece si ferma a 3 camere simultanee. L’utilizzo di più sensori contemporaneamente consente di raccogliere più informazioni e fonderle in un’immagine finale di maggiore qualità.
Insomma, di qualità anche l’Exynos 2100 ne ha da vendere. Resta da vedere come si comporterà in campo dal punto di vista dei consumi, vera nota dolente delle CPU Samsung rispetto alle alternative Qualcomm.