Negli anni la quantità e la dimensione di file che un utente deve salvare sono cresciute esponenzialmente: non sono solo le aziende ad avvertire la necessità di un sistema di archiviazione ad alta capacità, ma anche i singoli privati, poiché sempre più spesso le unità di memoria tradizionali (HDD, SSD, memorie flash di vario tipo) si rivelano insufficienti. In questi casi, utilizzare un NAS o un server può rivelarsi la scelta vincente: i modelli in circolazione sono tanti e più convenienti che mai, con prezzi estremamente accessibili e una facilità di uso e configurazione alla portata anche dei più inesperti.
NAS e server, in effetti, si assomigliano molto: entrambi i dispositivi permettono di salvare grandi quantità di file su uno o più dischi fisici, e di accedere ad essi sia attraverso la rete locale (LAN), sia da remoto, purché i file siano condivisi in rete e sia disponibile una connessione internet. Eppure, per quanto simili, restano due soluzioni differenti e adatte ad usi diversi: scopriamo i punti di forza e di debolezza di entrambi, e in quale occasione conviene acquistare l’uno o l’altro.
NAS vs server: qual è la differenza?
Non si commetterebbe un errore nell’affermare che il NAS è un particolare tipo di server: non a caso viene spesso indicato come server NAS o NAS server, proprio a ribadire la sua natura. La sigla NAS sta per Network Attached Storage, ovvero unità di archiviazione collegata alla rete.
Questa definizione ci permette di inquadrare sin da subito le caratteristiche e gli scopi di un NAS. Si tratta a tutti gli effetti di un piccolo computer, con prestazioni piuttosto modeste, dotato di uno o più slot in cui è possibile inserire dischi HDD e SSD, raggiungendo uno spazio di archiviazione anche piuttosto elevato (molti NAS “casalinghi” di nuova generazione arrivano fino a 64 TB).
Collegato alla rete tramite connessione cablata Ethernet, il NAS permette agli altri dispositivi di accedere ai file in esso presenti. La gestione avviene attraverso un sistema operativo dedicato, di norma un OS proprietario molto semplice che integra pochi servizi, ovvero quelli legati alla sicurezza e alla gestione dei file, ma sempre più spesso anche applicazioni per lo streaming di contenuti foto e video (funzionando anche come mediacenter).
I server sono invece dei computer con prestazioni nettamente superiori, dotati di un hardware e di componenti con capacità di calcolo molto elevate. Diverso è anche il loro sistema operativo: gli OS per server permettono di eseguire tantissimi tipi di applicazione e sono estremamente personalizzabili, permettendo all’utente di creare una infrastruttura di rete fatta su misura per le proprie esigenze.
Sono inoltre realizzati in modo tale da poter funzionare in modo continuo per anni, con un’architettura che facilita la manutenzione e la sostituzione di componenti guaste (inclusi i dischi) e con sistemi di sicurezza più avanzati rispetto a quelli che integrano i NAS.
Vantaggi e svantaggi di un NAS
I NAS hanno “democratizzato” i sistemi di archiviazione condivisa, rendendoli più accessibile per le piccole aziende così come per le reti domestiche. Il loro principale vantaggio è dato dal costo estremamente più basso rispetto ai server: anche i migliori NAS per la casa difficilmente si spingono oltre i 500 euro, con soluzioni disponibili già a partire da circa 100 euro. Una spesa alla portata di tutti, di gran lunga inferiore a quella richiesta da un sistema server vero e proprio.
Sono inoltre molto più compatti dei server, e possono essere posizionati ovunque, anche sulla scrivania. Il loro consumo energetico è minimo, quasi pari a 0 quando non è in corso la lettura o la scrittura dei file). Non meno importante è la loro facilità di utilizzo: i principali produttori di NAS, come QNAP e Synology, dotano i propri dispositivi di sistemi operativi user friendly, con interfacce chiare ed intuitive che permettono anche all’utente più inesperto di destreggiarsi senza alcuna difficoltà tra le funzioni principali.
Quelli che sono i vantaggi dei NAS, sono in un certo senso anche i loro svantaggi: i sistemi operativi proprietari, per quanto semplici e piacevoli da utilizzare, sono chiusi e quasi per nulla personalizzabili. Utenti esperti, che avvertono la necessità di personalizzare più nel dettaglio il proprio sistema di archiviazione, si trovano ad essere limitati dalle scarse possibilità di intervento offerte dal software integrato, che non è possibile modificare.
Anche dal punto di vista hardware i NAS sono molto più limitati dei server: quasi sempre sono dotati di un hardware che non permette upgrade, se non talvolta la sostituzione delle memorie RAM e NVMe del sistema. Anche in caso di malfunzionamenti è estremamente difficile riparare un NAS, proprio per la sua scarsa modularità. Queste caratteristiche, unite alle prestazioni modeste, li rendono inadatti per scopi che vanno oltre la semplice archiviazione dei file.
Vantaggi e svantaggi di un server
A differenza dei NAS, i server sono estremamente configurabili, sia dal punto di vista software, grazie a sistemi operativi che permettono di personalizzare ogni dettaglio e di eseguire applicazioni di ogni tipo, anche sviluppate in propri, sia dal punto di vista hardware.
I server hanno infatti una struttura modulare, pensata per facilitare la manutenzione e gli upgrade. Essendo infrastrutture progettate per lavorare ininterrottamente, permettono spesso di intervenire addirittura sull’hardware senza che sia necessario spegnere fisicamente la macchina, così da garantire il 100% di operatività in ogni situazione.
Sono inoltre facilmente scalabili: ciò significa che è possibile, nel tempo, espandere l’infrastruttura di rete aumentandone la capacità di archiviazione o la potenza di calcolo. Altrettanto non si può dire dei NAS, il cui hardware non è scalabile e che hanno un numero limitato di slot per i dischi, solo in alcuni casi espandibili utilizzando costosi unità di espansione esterne.
Tutte queste caratteristiche avanzate hanno però un prezzo, sia in termini economici – i server sono più costosi dei NAS, arrivando a costare anche svariate migliaia di euro – che di ingombro e di facilità di utilizzo. I server sono piuttosto voluminosi, talvolta anche abbastanza rumorosi (mentre i NAS di nuova generazione sono praticamente inudibili), ma soprattutto possono essere difficili da configurare e da utilizzare per un utente inesperto.
NAS o server: cosa è meglio per i privati?
Un privato che avverte la necessità di creare un proprio sistema di archiviazione condiviso può tranquillamente orientarsi verso l’acquisto di un NAS.
Questi dispositivi sono perfetti per realizzare una rete domestica che permetta di accedere facilmente e in sicurezza ai propri file riservati, sia in locale che da remoto. La capacità di archiviazione offerta dai nuovi NAS è quella ottimale per le esigenze di una persona o di una famiglia: anche i modelli più economici non scendono sotto i 16 TB di capacità massima, mentre quelli di fascia più alta possono superare anche i 64 TB.
Difficilmente, salvo esigenze estremamente specifiche, si avverte l’esigenza di avere un sistema di archiviazione di capacità maggiore: in quel caso può essere allora conveniente valutare l’acquisto di un server.
Data la loro semplicità di utilizzo, il costo e l’ingombro contenuti e sistemi di sicurezza che, seppur ancora inferiori rispetto a quelli che è possibile integrare sui server ad alte prestazioni, i NAS sono la scelta perfetta anche per aziende di piccole e medie dimensioni.
Optando per un NAS di fascia alta – che comunque ha costi accessibili – è possibile realizzare una piccola ed efficiente rete aziendale, perfetta per ottimizzare il workflow e il lavoro di gruppo dei dipendenti.
Cosa è meglio per le aziende?
Come appena detto, le aziende che vogliono dotarsi di un semplice sistema di archiviazione condivisa ad alta capacità, possono valutare senza indugi l’acquisto di uno o più NAS. La loro installazione e configurazione è estremamente semplice, e le nuove versioni dei sistemi operativi dedicati offrono già tutti i servizi necessari anche per un uso di stampo più professionale.
Se invece l’esigenza è quella di avere un’infrastruttura di rete avanzata, facilmente scalabile in futuro e capace di funzionare non solo come memoria condivisa, ma come vero e proprio sistema di calcolo centralizzato, allora la scelta deve per forza di cose ricadere sull’acquisto di un server professionale.
Certo, la spesa da affrontare è maggiore (neppure così tanto elevata, e sicuramente alla portata di un’azienda di medie dimensioni), ma è ampiamente ripagata dalle possibilità di utilizzo e personalizzazione offerte da un server. Da non sottovalutare, inoltre, la possibilità di adottare protocolli di sicurezza avanzati che si sviluppano su più livelli, indispensabili per tutte quelle aziende che si trovano a trattare dati sensibili.
In questi casi, investire sull’acquisto di un server significa investire sulla propria sicurezza, evitando incidenti che potrebbero causare dispendi di tempo e denaro ben superiori a quelli richiesti dalla realizzazione di una rete di condivisione interna.
Quale NAS acquistare
La scelta del NAS va fatta con un occhio di riguardo verso il prezzo: difficilmente chi si orienta verso l’acquisto di un prodotto di questo tipo ha un budget molto elevato, o la volontà di spendere cifre alte. Al tempo stesso, è consigliabile evitare l’acquisto di soluzioni troppo economiche, che possono rivelarsi eccessivamente limitate nel tempo e poco “a prova di futuro”.
Fatte queste premesse, la scelta ricade su NAS di fascia media e medio-alta, capaci di offrire un elevato rapporto qualità prezzo, ovvero ottime caratteristiche tecniche ad un costo contenuto. Tra questi, a farsi notare in positivo è il QNAP TS-433.
QNAP è un marchio leader nel mondo dei NAS ad uso domestico e semiprofessionale. Il TS-433 è un’unità dotata di 4 slot, ciascuno in grado di ospitare dischi fino a 22 TB: la capacità massima raggiungibile è pari a ben 88 TB, perfetta per un uso domestico anche per i prossimi anni, ma ideale anche per aziende di piccole e medie dimensioni.
Avere 4 slot significa poter configurare i dischi in RAID 5, modalità che richiede almeno tre dischi e che è attualmente quella più comune, perché offre il perfetto compromesso tra capacità di archiviazione, sicurezza dei dati (che è possibile recuperare anche in caso di malfunzionamento di uno dei dischi) e velocità di scrittura e lettura.
Questo NAS si fa apprezzare anche per le prestazioni, grazie al processore quad-core Cortex-A55 a 2,0GHz con 4 GB di RAM, per la connettività (una porta Gigabit Ethernet 2,5 e 3 porte USB, due 2.0 e una 3.2) e per l’avanzato sistema operativo QTS 5 che, tra le altre cose, permette di configurare il dispositivo anche come sistema cloud personale accessibile da remoto.
Quale server acquistare
Ad un server, più che un’elevata capacità di archiviazione, vengono richieste alte prestazioni, possibilità di personalizzazione e avanzati sistemi di sicurezza. Senza spendere cifre assurde, è possibile acquistare un ottimo server di nuova generazione che rispetta tutti e tre questi requisiti
L’HPE ProLiant ML30 Gen11 è un server di fascia consumer con un prezzo accessibile (per avere un’idea, costa quanto un PC da gaming di fascia media), ma con caratteristiche tecniche da primo della classe. Può contare sul processore Intel Xeon E-2434, un’unità di calcolo di nuova generazione (ha debuttato a fine 2023), con 4 core e 8 thread che arrivano ad una frequenza pari a 5 GHz, offrendo una potenza di calcolo adatta ad ogni utilizzo, anche professionale, ma con un assorbimento energetico che si mantiene contenuto (TDP 80 Watt).
La presenza di memorie RAM di tipo DDR5 HPE permette di avere un notevole passo avanti in termini di reattività rispetto ai server di vecchia generazione: a bordo ne sono già presenti 16 GB, ma il server ne supporta fino a 128 GB, garante un ampio margine di upgrade per il futuro.
Quanto ad affidabilità e sicurezza, c’è poco da discutere: l’alimentatore hot-plug HPE Flex Slot Titanium da 800 W permette una rapida sostituzione in caso di problemi, gode della certificazione Titanium e offre un’efficienza pari al 96%.
Questo server può gestire dischi fino a 80 TB, una capacità importante e che, unita alle sue alte prestazioni, lo rende la scelta ideale per moltissime aziende.
Domande frequenti su NAS e server
Il NAS è un dispositivo che permette di realizzare un sistema di storage privato accessibile sia in locale che da remoto. I nuovi NAS arrivano a capacità di archiviazione nell’ordine delle decine di Terabyte, funzionando come veri e propri cloud storage personali.
Il server è un computer, di norma ad alte prestazioni, che funziona come unità centrale in una rete che prevede altri dispositivi chiamati client. Può essere usato per archiviare e gestire file, sia per eseguire programmi in modo centralizzato, garantendo l’accesso anche da remoto.
NAS e server sono dispositivi simili ma diversi, adatti ad esigenze e usi differenti. I NAS sono più economici e compatti, ma difficilmente vanno oltre la funzione di storage condiviso. I server sono più costosi e ingombranti, ma anche più potenti e personalizzabili: possono essere utilizzati per un gran numero di scopi, che va oltre la semplice gestione dei file.