Smartwatch o smartband: quale acquistare e perché?

Il mondo dei wearable include quei dispositivi smart che, come lascia già intuire il termine inglese, possono essere indossati e continuare a funzionare per tutto il giorno, anche fuori casa, senza che sia necessario l’intervento dell’utente. Un settore in costante crescita: già in tantissimi hanno tra i propri accessori uno smartwatch o una smartband, due dei wearable più diffusi del momento

Simili, eppure diversi, gli smartwatch e le smartband sono device intelligenti che possono essere indossati al polso, come dei classici orologi o bracciali. Sono particolarmente apprezzati soprattutto da chi pratica attività fisica, perché permettono entrambi, anche se in maniera differente, di tenere traccia dei propri allenamenti e di ottimizzarli tenendo conto di determinati parametri rilevati.

Nei prossimi paragrafi chiariremo quali sono le differenze (e le somiglianze) tra questi due wearable, così da avere ben chiaro quando conviene acquistare e utilizzare l’uno, e quando invece è meglio orientarsi sull’altro.

Smartwatch e smartband sono la stessa cosa?

È facile capire perché spesso si faccia confusione tra smartwatch e smartband. Il nome simile non è certo di aiuto, ma prestando un po’ di attenzione in più questi due termini possono essere di grande aiuto per inquadrare meglio le due tipologie di prodotto.

Lo smartwatch è un orologio intelligente, e proprio dagli orologi da polso eredita (a grandi linee) design e dimensioni. Sì, è vero che negli anni si è largamente imposto il design introdotto dagli Apple Watch, molto casual e poco vicino alla tradizione dell’orologeria, ma è altrettanto vero che esistono centinaia di modelli che, invece, riprendono le linee dei classici “wristwatch”.

Casse rotonde o rettangolare, dimensioni importanti o contenute, bracciali in metallo, pelle o in materiali sintetici: quanto del design, c’è l’imbarazzo della scelta.

Discorso diverso va fatto per le smartband, che pur integrando anch’esse uno schermo/quadrante (seppur di piccole dimensioni), non si ispirano agli orologi da polso, ma si propongono invece come dei “bracciali intelligenti”. Il risultato è che le smartband sono meno variegate quanto al design, ma anche più compatte e leggere.

Una differenza di forma, ma anche di sostanza. Senza scendere troppo nei dettagli – anche perché delle caratteristiche parleremo meglio nelle sezioni dedicate ai due dispositivi – si può affermare che gli smartwatch hanno di norma un hardware più completo e che garantisce maggiori prestazioni.

Sono inoltre dotati di un maggior numero sensori, e garantiscono una elevata versatilità. Alcuni modelli più avanzati non solo affiancano lo smartphone, ma possono essere in grado, almeno in parte, di sostituirlo. Dal canto loro le smartband, più semplici ed economiche, si propongono come estensione dello smartphone incentrata soprattutto sul mondo del fitness.

Vantaggi e svantaggi dello smartwatch

Quanto già detto può dare alcune indicazioni su quelli che sono i punti di forza e di debolezza degli smartwatch. Partiamo dai primi: il design meno uniformato degli smartwatch permette loro di adattarsi, anche dal punto di vista estetico, a diversi contesti.

Accanto agli smarwatch sportivi, infatti, ce ne sono altri che si ispirano agli orologi da polso tradizionali, con linee più classiche ed eleganti. Alcuni modelli sono addirittura dotati di quadrante analogico (con i classici numeri e lancette), o di un quadrante digitale che simula quello analogico. Il risultato è che, senza forzature, è possibile trovare anche uno smarwatch che si adatta perfettamente ad un outfit classico e ad occasioni più formali, cosa praticamente impossibile per le smartband, che tradiscono sempre la propria marcata impronta sportiva.

Gli smartwatch sono più versatili non solo dal punto di vista estetico, ma anche degli utilizzi possibili. La loro sensoristica è veramente completa: si parte dai classici moduli per la geolocalizzazione (GPS, GNSS, etc…) a sensori dedicati al monitoraggio di parametri vitali come la frequenza cardiaca, la temperatura corporea, i livelli di stress, e molto altro ancora.

Queste componenti rendono gli smartwatch perfetti come strumento di monitoraggio per l’attività fisica, ma anche in generale per tenere sotto controllo lo stato di salute dell’organismo, e di rilevare eventuali anomalie. Un esempio fra tutti, alcuni smartwatch sono in grado di rilevare un arresto cardiaco in corso e, contestualmente, di allertare i soccorsi e i numeri di emergenza.

Non solo: collegati ad uno smartphone (o, talvolta, anche in maniera indipendente), gli smartwatch possono gestire chiamate e messaggi, controllare la riproduzione musicale dalle principali piattaforme di streaming e, in generale, accedere ad un ventaglio estremamente ampio di funzioni e servizi.

Quanto agli svantaggi, c’è da segnalare il costo maggiore, così come maggiori sono anche il peso e le dimensioni. Seppur comodi da indossare, alcuni smartwatch potrebbero risultare fastidiosi se portati al polso per periodi molto prolungati. Le alte prestazioni e i sensori, inoltre, hanno un impatto notevole sulla batteria, causando una minore autonomia rispetto alle smartband.

Vantaggi e svantaggi della smartband

Le smartband sono dispositivi semplici ed essenziali: queste due caratteristiche sono alla base sia dei loro vantaggi che dei loro svantaggi.

Quanto ai punti di forza, impossibile non partire dalla estrema economicità. Si tratta di alcuni tra gli wearable meno costosi sul mercato, con prezzi a partire da poche decine di euro. Non ci sono scuse che reggono: chi vuole una smartband può acquistarla facilmente, qualsiasi sia il budget a disposizione.

Vantaggiosi sono anche il peso e le dimensioni: le smartband sono compatte e leggere, con un peso che spesso scende al di sotto dei 30 grammi. Possono essere indossate al polso per lunghi periodi perché non lo affaticano, sono comode e praticamente impercettibili nella vita di tutti i giorni.

D’altro canto, come già accennato, il loro design “standardizzato” le rende poco adatte alle occasioni formali. Non che siano dispositivi brutti da vedere, ma hanno un’estetica molto spartana e sportiva, perfetta per l’attività fisica e per i contesti casual, ma più difficile da integrare quando è necessario indossare una veste più compassata.

L’hardware più modesto nelle prestazioni e con meno componenti integrate riduce sensibilmente anche i campi di utilizzo di una smartband. Rispetto ad uno smartwatch, che anche grazie allo schermo di dimensioni più generose si propone come una vera e propria piattaforma multimediale, la smartband è invece spesso limitata alla funzione di fitness tracker.

Inoltre, le smartband sono pensate per essere utilizzate sempre in coppia con uno smartphone. È per questo motivo, ad esempio, che sono sprovviste di moduli per la geolocalizzazione: per tenere traccia della propria posizione durante l’allenamento, infatti, utilizzato il modulo GPS presente a bordo dello smartphone a cui vengono abbinate tramite Bluetooth.

Come scegliere uno smartwatch

La scelta dello smartwatch può essere, perché no, anche condizionata da fattori legati allo stile e al design del prodotto. Modelli casual, modelli sportivi, modelli eleganti: la scelta è veramente ampia.

Un grande classico del settore è rappresentato dal design ispirato agli Apple Watch, con cassa rettangolare metallica dai bordi arrotondati: sono questi gli smartwatch più versatili da l punto di vista estetico, adatti a contesti informali e, in una certa misura, anche formali (ma c’è un vivo dibattito in merito).

Una volta scelto lo stile dell’orologio, è possibile passare alle caratteristiche tecniche vere e proprie. Smartwatch come l’Apple Watch SE di seconda generazione permettono di avere servizi e prestazioni paragonabili a quelli dei modelli top di gamma, ma ad un prezzo decisamente più accessibile.

In effetti, questo smartwatch è estremamente consigliato per chiunque cerchi un device avanzato, ma non molto costoso. Può contare sul processore S8, lo stesso che Apple ha impiegato per i più costosi Apple Watch 8, e si di un fantastico display OLED con risoluzione pari a 368×448 pixel.

Sul fronte dell’autonomia, con le sue 18 ore garantite da una sola ricarica, questo smartwatch è senza dubbio una delle migliori soluzioni sul mercato.

Da non sottovalutare poi gli aspetti legati alla facilità con cui è possibile accedere a ricambi e accessori: basti pensare a quanti cinturini compatibili sono disponibili per gli Apple Watch, prodotti anche da marchi di terze parti, che permettono facilmente di rinnovare lo stile del proprio orologio.

Come scegliere una smartband

Quando si acquista una smartband il primo aspetto da tenere in considerazione è legato al budget a disposizione. Possiamo dire che esistono due categorie di smartband: quelle “essenziali”, da poche decine di euro, e quelle “avanzate”, che hanno un costo più elevato (nell’orbita dei 100 euro) e che sono più simili, quanto a funzioni e versatilità, agli smartphone.

Nel primo caso, a onor del vero, non c’è molto da discutere. Le smartband essenziali si somigliano un po’ tutte: valutate caratteristiche come il display, l’autonomia e la qualità dei materiali, la scelta può essere indirizzata soprattutto dal giudizio sull’azienda che le produce. Anche marchi importanti (come Huawei e Samsung) producono ottime smartband che non costano più di qualche decina di euro.

Discorso diverso, invece, va fatto quando si è disposti ad investire una cifra più elevata. In questo caso, le caratteristiche da valutare sono più numerose, così come lo sono le considerazioni da fare al momento dell’acquisto. Possiamo prendere come riferimento la Google Fitbit Charge 6.

Questo modello incarna appieno la filosofia delle smartband avanzate. Ha una scheda tecnica più completa rispetto ai fitness tracker tradizionali, per molti versi paragonabile a quella degli smartwatch: basti pensare che è dotata del modulo GPS.

Ciononostante, conserva tutti i vantaggi delle smartband: è leggerissima (30 grammi) e con una sola ricarica garantisce una settimana di utilizzo standard, offrendo un’autonomia sensibilmente superiore a quella degli smartwatch.

È dotata di monitoraggio del battito cardiaco di un rilevatore dei livelli di ossigeno nel sangue. Può essere utilizzata per i pagamenti (grazie a Google Wallet), è dotata dei servizi Maps e YouTube, e dispone dell’app FitBit, tra le migliori del settore. Molto di più di una classica smartband, ad un prezzo leggermente più alto rispetto alla media.

Conclusioni

Scegliere tra smartwatch o smartband può essere difficile, tenuto conto delle molte affinità tra i due dispositivi, che spesso vengono destinati anche ad un utilizzo simile.

In effetti, se ci si limita al fitness tracking, questi due wearable sono quasi equivalenti. In tal caso, è possibile optare per una smartband per avere un prodotto con una maggiore autonomia, più comodo da indossare e, aspetto da non trascurare, anche sensibilmente più economico.

Gli smartwatch, invece, continuano ad essere la scelta ideale per chi cerca un accessorio di stile vero e proprio, da tenere in bella mostra e adattabile a vari contesti. Più potenti e versatili, offrono funzioni e servizi impossibili da trovare nella maggioranza delle smartband.

Domande frequenti su smartwatch o smartband

Che differenza c’è tra smartband e smartwatch?

La smartband può essere vista come una versione semplificata dello smartwatch. È più piccola, leggera ed economica, ma anche dotata di meno funzioni, rivelandosi perfetta soprattutto come fitness tracker.

Quali sono le funzioni disponibili su uno smartwatch?

Le funzioni di uno smartwatch possono variare in base al modello. Di norma, tutti i dispositivi permettono di raccogliere informazioni sull’attività fisica grazie ai sensori di frequenza cardiaca e livelli di ossigeno del sangue, oltre che ai moduli per la geolocalizzazione. Molti smartwatch permettono anche di gestire notifiche, chiamate, messaggi e riproduzione dei contenuti.

A cosa serve una smart band?

La smartband serve soprattutto come fitness tracker. Collegandosi allo smartphone, mostra all’utente dati utili relativi ai parametri vitali, che ottiene utilizzando un insieme di sensori presenti al suo interno.

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