Miglior UPS: il gruppo di continuità più adatto alle proprie esigenze

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Sbalzi di tensione, blackout, impurità della fonte di alimentazione: sono tanti i motivi che possono essere alla base di malfunzionamenti e guasti dei dispositivi, come i computer, connessi alla rete elettrica di casa. Il modo di aggirare tutti questi facilmente tutti i problemi e proteggere i propri device e il proprio lavoro da interruzioni improvviso è quello di ricorrere al miglior UPS.

Gli UPS, infatti, sono in grado di immagazzinare energia elettrica quando è presente l’alimentazione di rete, e di rilasciarla quando questa si interrompe, così da garantire ai dispositivi connessi l’autonomia necessaria ad uno spegnimento regolare. I modelli disponibili sono tanti, con prezzi che oscillano da poche decine a svariate centinaia di euro: scopriamo come scegliere il modello più adatto alle proprie esigenze.

Che cos’è un UPS?

UPS è un acronimo che sta per Uninterruptible Power Supply, ovvero, alla lettera, fonte di alimentazione ininterrotta. In effetti l’UPS, a cui spesso ci si riferisce in italiano come gruppo di continuità, è un dispositivo in grado di alimentare altri device anche quando viene meno l’alimentazione di rete.

Ci riesce grazie a delle batterie integrate, che accumulano l’energia quando questa è disponibile, per poi rilasciarla quando viene meno. L’UPS viene posizionato tra la rete elettrica di casa e i dispositivi da alimentare: non solo computer, ma anche monitor, modem, smartphone e periferiche di vario tipo.

Quando l’alimentazione è disponibile, l’UPS carica le proprie batterie, per poi lasciar fluire la corrente dalla rete domestica ai dispositivi, agendo spesso come filtro in grado di migliorarne la qualità e la stabilità, eliminando anche variazioni improvvise di tensione che potrebbero danneggiare i device collegati.

Per questo motivo l’UPS viene utilizzato non solo come alimentazione di emergenza in caso di blackout, ma anche come stabilizzatore della rete per preservare componenti sensibili, come quelle dei computer. Il suo scopo principale, comunque, resta quello di fornire energia in caso di sospensione della rete elettrica domestica.

Attenzione, però: l’UPS non è pensato, né è in grado di sostituire l’alimentazione di rete. Anche i modelli a maggiore capacità non riescono a fornire, in media, più di qualche decina di minuti di funzionamento per una postazione standard. Questo tempo è necessario non tanto per continuare a lavorare, quanto per avere la possibilità di effettuare una normale procedura di spegnimento del dispositivo, riuscendo così a salvare i propri i file in elaborazione, evitando che questi si corrompano e, al tempo stesso, evitando che le componenti interne vengano danneggiate dall’improvvisa mancanza di alimentazione.

UPS e gruppo di continuità sono la stessa cosa?

Si può creare talvolta confusione tra UPS e gruppo di continuità. In realtà entrambe queste denominazioni stanno ad indicare uno stesso tipo di prodotto: semplicemente, come già accennato, UPS è una sigla che rimanda alla denominazione inglese del dispositivo (Uninterruptible Power Supply), equivalente all’italiano gruppo di continuità.

Due modi per indicare uno stesso dispositivo, composto da un pacco batterie utilizzato per immagazzinare corrente, e di un inverter che trasforma tale corrente da continua ad alternata, così da poter essere utilizzata dalle apparecchiature connesse.

Nei modelli più semplici, detti offline, il passaggio da alimentazione di rete ad alimentazione a batteria richiede un piccolo tempo di interruzione (nell’ordine dei 5-10 millisecondi) che potrebbe intaccare il funzionamento di alcuni dispositivi, causando talvolta un momentaneo spegnimento.

Questo problema è risolto dai più avanzati UPS in-line, che riducono il tempo di interruzione a circa 2 millisecondi, e soprattutto dagli UPS online (anche detti a doppia conversione), che erogano energia sempre dalle batterie – sottoposte ad un continuo ciclo di carica e scarica – ed offrono un’alimentazione sempre regolare e pulita.

Gli UPS online sono i più costosi, e in genere vengono utilizzati per l’alimentazione dei server e per tutti quei sistemi in cui è di vitale importanza mantenere i dispositivi sempre attivi.

Come scegliere un UPS per il PC?

Come accade per molti dispositivi, anche in questo caso è difficile, o addirittura impossibile stabilire un modello che sia in assoluto migliore degli altri. Il miglior UPS, quindi, diventa il miglior UPS per un determinato tipo di utilizzo, come vedremo meglio nei prossimi paragrafi.

In linea di massima, è possibile stabilire quali sono le caratteristiche generali da valutare prima dell’acquisto di un UPS. La più importante è la potenza, ovvero quel valore che indica quanta corrente è in grado di erogare istantaneamente il gruppo di continuità.

Viene espressa in VA (VoltAmpere) o in W (Watt): la potenza di un UPS può variare, in base alla tipologia, da poche centinaia ad anche più di 1500 VA. UPS a bassa potenza sono adatti ad alimentare dispositivi e postazioni a bassi consumi (come anche molti classici computer da ufficio), mentre i modelli ad alta potenza sono perfetti per alimentare PC ad alte prestazioni o postazioni composte da numerosi elementi (NAS, stampanti, etc…).

Un secondo aspetto da tenere in considerazione prima dell’acquisto di un UPS è la rumorosità. Gli UPS generano calore, e per questo sono quasi sempre dotati di una o più ventole di dissipazione. Alcuni modelli possono essere anche piuttosto rumorosi (soprattutto se ad elevata potenza), altri molto silenziosi, o praticamente inudibili: non mancano UPS di nuova generazione senza ventola, con design passivo. Può sembrare un aspetto di poco conto, ma se l’UPS va posizionato in una postazione da lavoro, il rumore emesso non può essere trascurato.

Altre caratteristiche da valutare sono la quantità e la tipologia di uscite presenti (Schuko, IEC, USB), la qualità delle plastiche e dell’assemblaggio, la presenza di eventuali sistemi di stabilizzazione della tensione e di filtri pensati per migliorare la qualità della corrente erogata.

Gli UPS vanno bene per i PC da gaming?

Gli UPS possono essere utilizzati anche per i PC da gaming. In questo caso, però, è necessario acquistare UPS con capacità più elevate.

Il motivo è semplice: le componenti da gaming hanno un assorbimento energetico maggiore rispetto a quelle utilizzate nei classici computer da ufficio. Inoltre, statisticamente parlando, i PC da gaming tendono a consumare di più anche perché vengono utilizzati in maniera differente, per il semplice motivo che è molto più probabile che un computer da gioco acceso stia utilizzando le proprie risorse al massimo (magari perché c’è un gioco in esecuzione) rispetto ad un computer tradizionale, che quasi sempre viene usato con applicazioni molto più leggere e che causano un minor assorbimento di corrente.

Un’ottima soluzione è quella rappresentata dall’UPS EXA PLUS 1500 proposto da Tecnoware Power Systems. Sono tanti i motivi che lo rendono uno dei migliori UPS per computer da gaming, a partire dall’elevata potenza: ben 1500 VA, ideali per alimentare anche configurazioni ad alte prestazioni. Il produttore dichiara 20 minuti di autonomia con PC da gaming, e fino a 50 minuti di autonomia per le console di nuova generazione.

Non solo: grazie alle due porte USB frontali a 5 Volt è possibile alimentare e ricaricare smartphone e piccole periferiche. Sul retro sono invece presenti ben 8 uscite IEC, 4 delle quali filtrate e dotate di protezione contro le sovratensioni.

Rispetto ad altri UPS, questo modello della Tecnoware Power Systems brilla anche per silenziosità: è perfetto, quindi, da posizionare anche sulla scrivania, risultando praticamente inudibile durante l’utilizzo. Non meno interessante è il software di cui è dotato: disponibile per sistemi, Windows, Mac e Linux, permette di monitorare i parametri dell’UPS e di gestire le impostazioni di autoaccensione e autospegnimento.

Come scegliere un UPS per la videosorveglianza?

Non sono solo i computer a trarre beneficio da un UPS. Anche per i sistemi di videosorveglianza è caldamente consigliato installare un gruppo di continuità che permetta loro di funzionare anche in assenza di alimentazione di rete.

Il motivo è presto detto: in caso di furto, quasi sempre i ladri agiscono intervenendo innanzitutto sulla rete elettrica, per disattivare eventuali sistemi elettronici di allarme e videosorveglianza. L’UPS permette alle telecamere di continuare a registrare anche in assenza di corrente, e per il tempo necessario a catturare immagini preziose.

I dispositivi integrati nei sistemi di videosorveglianza sono molto sensibili agli sbalzi di tensione: telecamere, Hard Disk e LED possono danneggiarsi facilmente se alimentati da una corrente “sporca”. È per questo necessario optare per un UPS di tipo line interactive (o in-line) come l’Eaton UPS 5E Gen2 900.

Un ottimo gruppo di continuità, anche piuttosto economico (circa 100 euro), con una potenza di 900 VA adatta a gran parte dei sistemi di videosorveglianza domestici: per intenderci, riesce tranquillamente ad alimentare 4-6 telecamere di tipo standard.

I suoi punti di forza sono l’AVR (Automatic Voltage Regulation) double-boost, che evita le variazioni di tensione proteggendo i dispositivi connessi dalla sotto e sovratensione, e il design senza ventola, che garantisce la massima silenziosità. L’UPS può essere quindi posizionato (o anche nascosto) in qualsiasi punto della casa, funzionando come cuore silenzioso del sistema di videosorveglianza.

Quale UPS acquistare

Come abbiamo visto, il tipo di UPS da acquistare varia in base alle esigenze e al tipo e alla quantità di dispositivi che deve alimentare. Ipotizzando un utilizzo standard, con una postazione di ufficio da nuova generazione, un modello al tempo stesso versatile e con un ottimo rapporto qualità prezzo è lo Schneider Electric Back-UPS ES BE850G2.

Un UPS di ottima fattura, che si distingua dalla concorrenza già per il design: estremamente compatto, presenta tutte le uscite e i comandi sulla parte superiore, somigliando quasi ad una classica multipresa (quella che viene spesso indicata come “ciabatta”).

In realtà, con una potenza pari a 850 VA, questo UPS si rivela adatto per configurazioni anche piuttosto energivore. Stando alle stime del produttore, garantisce 28 minuti di autonomia per un sistema formato da modem, smartphone, computer e NAS (classica postazione da ufficio) e ben 170 minuti di autonomia per una configurazione mobile modem + smartphone.

Dispone in tutto di 10 uscite: 8 di tipo IEC (tutte con filtro per sovratensioni, due dotate anche di backup batteria) e 2 USB, una Type A e una Type C, permettendo di alimentare un’ampia gamma di dispositivi: computer fissi e portatili, monitor, smartphone, tablet, ma anche televisori e soundbar.

L’ottima qualità costruttiva e la silenziosità, unite all’impeccabile servizio di assistenza di APC (che fa parte del gruppo francese Schneider Electric), lo rendono una soluzione perfetta per la casa e l’ufficio, ad un prezzo molto accessibile.

Conclusioni

A fronte di una spesa molto contenuta, gli UPS permettono di migliorare notevolmente la sicurezza della propria postazione, allungando la vita utile dei dispositivi connessi ed evitando la perdita e la corruzione dei propri file.

I modelli disponibili sono tanti, dalle soluzioni più economiche ai gruppi di continuità professionali, dotato di avanzati sistemi di stabilizzazione della rete. Trovare il miglior UPS per le proprie esigenze non è difficile: bastano, come sempre, un po’ di tempo e di attenzione per portare avanti una ricerca consapevole.

Domande frequenti sugli UPS

Cosa vuol dire la sigla UPS?

La sigla UPS sta per Uninterruptible Power Supply. Come lascia intuire il nome, si tratta di un dispositivo di alimentazione che, grazie a delle batterie ricaricabili, può funzionare e far funzionare altri device connessi anche in assenza dell’alimentazione di rete.

Come calcolare i Watt dell’UPS?

Per calcolare i Watt dell’UPS è necessario innanzitutto calcolare l’assorbimento complessivo dei dispositivi che dovrà alimentare. Nel caso dei computer fissi, questo valore si ottiene sommando l’assorbimento energetico delle singole componenti (processore, scheda video, hard disk, ma anche monitor e periferiche).

Come funziona un UPS?

Un UPS viene collegato alla rete elettrica di casa e a sua volta, tramite uscite di vario tipo, è in grado di alimentare i dispositivi ad esso connessi. Quando è disponibile l’alimentazione di rete, l’UPS funziona da filtro contro gli sbalzi di tensione e ricarica le proprie batterie; quando questa viene meno (ad esempio, in caso di blackout), restituisce la carica accumulata permettendo ai device connessi di continuare a funzionare, in genere per qualche decina di minuti.

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