Videocamera per auto: meglio una dash cam o una action cam?

Una delle principali novità che ha coinvolto il mondo dell’automobile negli ultimi anni è senza dubbio quello dei sistemi video. Sempre più automobilisti sento l’esigenza di dotare il proprio veicoli di una videocamera per auto, un piccolo dispositivo estremamente utile soprattutto in caso di incidenti, perché permette di avere una testimonianza video di quanto accaduto.

Alcune auto di nuova generazione sono già dotate di videocamere integrate. In alternativa, è possibile utilizzare dei kit da installare successivamente. Le dash cam, con le loro dimensioni compatte e la capacità di registrare senza interruzioni, sono senza dubbio la scelta più popolare del momento, anche se, come vedremo, non di certo l’unica.

Nei prossimi paragrafi scopriremo quali sono i principali tipi di videocamera per auto del momento, analizzando i pro e i contro di ognuno, così da avere una utile panoramica che possa indirizzare al meglio la scelta dell’automobilista.

Che tipo di videocamera per auto scegliere?

Quando si parla di videocamera per auto ci si riferisce, di norma, ad un particolare tipo di dispositivo chiamato dash cam. In realtà, la dash cam è solo uno dei sistemi video per auto attualmente in commercio.

Senza prendere in considerazioni soluzioni troppo esotiche, e destinate ad usi particolari, possiamo dire che le videocamere per auto si dividono in due grandi categorie. Da una parte abbiamo le dash cam, dall’altra le action cam. Questi due dispositivi si somigliano molto, a partire dal design e dalle dimensioni.

Si tratta, in entrambi i casi, di videocamere molto piccole, grandi pochi centimetri, e dotate di supporti che permettono di posizionarle facilmente all’interno dell’abitacolo. Eppure, al netto delle somiglianze, continuano ad essere due device diversi che derivano da diverse filosofie di utilizzo.

La dash cam è una videocamera di sicurezza, il cui scopo è registrare delle riprese utili in caso di incidenti e atti vandalici ai danni del veicolo. Il suo obiettivo, quindi, non è quello di creare dei video dall’effetto wow, ma dei filmati che permettono di ricostruire le dinamiche di un incidente, o di rintracciare eventuali colpevoli. Una dash cam, quindi, deve essere in grado di produrre immagini chiare, ad alta risoluzione, con un campo visivo ampio e la possibilità di registrare ininterrottamente, resistendo anche a condizioni difficili all’interno dell’abitacolo (temperature molto elevate o molto basse).

L’action cam, come lascia intuire il nome, è una videocamera dedicata all’azione. Serve per registrare clip non molto lunghe, destinate principalmente all’intrattenimento. Può essere utile su auto sportive per gare in pista, o anche per montaggi video che puntano molto sull’estetica. Ad una action cam è chiesta una maggiore qualità delle immagini, soprattutto in termini di gamma cromatica e stabilizzazione video, ma le viene anche concessa una minore autonomia, non essendo necessario riprendere H24.

Le caratteristiche tecniche di una dash cam

Il particolare utilizzo a cui è destinata una dash cam ha un’influenza diretta sulle caratteristiche tecniche del dispositivo. La dash cam è a tutti gli effetti una videocamera digitale portatile, ma a differenza di altri tipi di videocamere deve prestare particolare attenzione all’autonomia, al salvataggio dei dati e alla resistenza a condizioni ambientali difficili.

Un primo riflesso di queste richieste si ha sulla risoluzione del sensore. Se per una videocamera tradizionale si preferisce oggi il 4K, per una dash cam è invece meglio orientarsi sul FullHD. Il motivo è semplice: le immagini registrate devono essere nitide, certo, ma non è necessaria la risoluzione UHD, che del resto creerebbe file molto più pesanti. Si preferisce, allora, poter registrare più ore a parità di memoria che non avere immagini inutilmente dettagliate.

Stesso discorso vale per il campo visivo. Le dash cam hanno obiettivi con campi molto larghi (superiori ai 120°), con lenti grandangolari. Questa soluzione ha lo svantaggio di produrre immagini leggermente distorte, soprattutto nelle zone periferiche, ma ha anche il grande vantaggio di poter catturare una regione più ampia di spazio. Anche in questo caso, la funzionalità prevale sull’estetica delle riprese.

A differenza di una videocamera tradizionale, la dash cam deve riprendere in modo continuo. Per questo è dotata di sistemi automatici di sovrascrittura, che ciclicamente eliminano i filmati più vecchi per lasciare spazio a quelli più recenti. La stessa necessità si riflette sull’alimentazione: le dash cam sono spesso dotate di batterie ricaricabili, ma queste sono solo di backup all’alimentazione primaria, che via cavo si collega all’impianto elettrico dell’auto (attraverso la porta accendisigari, ad esempio).

Dovendo funzionare per tutto l’anno all’interno dell’automobile, le dash cam devono resistere a variazioni di temperatura notevoli. Per questo motivo, rispetto alle classiche videocamere, possono contare su un tipo di costruzione più adatto a situazioni ambientali difficili.

Quale videocamera per auto scegliere: la dash cam

Anche tenendo a mente tutte le considerazioni fatte sulle caratteristiche tecniche di una buona dash cam, la scelta può continuare ad essere difficile. Il motivo è semplice: sul mercato si trovano veramente tantissimi modelli, dalle soluzioni più economiche (con un prezzo pari a poche decine di euro) a quelle più avanzate e costose.

Come spesso accade, anche in questo caso il consiglio è quello di orientarsi su dispositivi di fascia media e medio-alta, che spesso sono quelli caratterizzati dal miglio rapporto qualità prezzo. Nel caso delle dash cam, la Garmin Dash Cam X110 ne è un ottimo esempio.

È un dispositivo tutt’altro che costoso, e il suo prezzo più elevato rispetto alle soluzioni di fascia bassa è ampiamente giustificato dalle sue caratteristiche tecniche e dell’affidabilità garantita da Garmin, marchio svizzero leader del settore tech.

La Garmin X110 è una dash cam estremamente compatta (7 x 4,22 x 1,95 cm) e resistente, dotata di un sensore FullHD con campo visivo di 140°. Registra filmati a 30 fps di ottima qualità, che possono essere visionati direttamente dal dispositivo grazie al display integrato da 2,41 pollici.

È dotata di una batteria agli ioni di litio che garantisce 20 minuti di autonomia, ma l’alimentazione primaria viene ricavata, grazie all’apposito connettore di cui è dotata, dalla porta OBD-II del veicolo. In questo modo la videocamera può funzionare H24, anche quando l’automobile è parcheggiata e spenta.

Le immagini registrate, grazie al modulo GPS, sono corredate delle informazioni su luogo, ora e data. La dash cam è inoltre dotata di un sistema di alert che comunica al proprietario, con una notifica sullo smartphone, eventuali avvisi su collisioni ed altre anomalie. Può essere controllata usando i comandi vocali, così da evitare distrazioni quando si è alla guida.

Le action cam sono una buona alternativa?

In alcuni casi, la qualità video di una dash cam può essere un limite. Se le clip che registra sono ottime come strumento di verifica, non lo sono altrettanto per realizzare montaggi che puntano molto sull’impatto estetico delle immagini catturate.

In questi casi, le action sono un’ottima alternativa. I loro sensori, soprattutto nei modelli più avanzati, riescono a registrare filmati con una qualità che poco ha da invidiare a quelle delle videocamere digitali full size. In genere, possono contare anche su sistemi di stabilizzazione video più avanzati, che garantiscono immagini stabili anche quando le riprese vengono effettuate in presenza di forti sollecitazioni (basti pensare ad un fondo stradale irregolare).

Una action cam che ben si presta ad essere utilizzate anche sulle automobili è senza dubbio la Insta360 GO 3S. Parliamo, anche in questo caso, di un dispositivo estremamente compatto e leggero: l’unità video pesa appena 39 grammi.

A differenza di gran parte delle dash cam, la Insta360 GO 3S ha un sensore con risoluzione 4K, che permette di effettuare riprese a 3840 x 2160 pixel con un frame rate fino a 30 fps. Abbassando la risoluzione e attivando la modalità Slow Motion, è possibile registrare clip in FullHD fino a 200 fps. Ne derivano video con una fluidità estrema, adatti ad ogni tipo di editing.

Grazie al montaggio magnetico e agli accessori inclusi, queta piccola action cam può essere installata facilmente anche in auto, agganciandola ad esempio al parabrezza. Non solo: lo schermo orientabile da 2,2 pollici permette di visualizzare le immagini catturate in tempo reale.

L’action pod funziona come powerbank per la videocamera, garantendo un’autonomia di 140 minuti. Quanto alla stabilizzazione video, non c’è da temere: i sistemi FlowState e Horizon Lock assicurano sempre la fluidità delle riprese.

Conclusioni

La dash cam è la videocamera per auto standard: costa poco, è facile da installare, e permette di avere a disposizione un sistema di monitoraggio continuo dell’automobile. Progettata per funzionare ininterrottamente, si rivela particolarmente utile per visionare eventi straordinari che hanno coinvolto il veicolo: collisioni, atti vandalici, infrazioni di vario tipo.

Certo, la qualità delle immagini che produce non bada molto all’estetica, ma è comunque adatta allo scopo che si prefigge. Chi invece cerca un videocamera per auto in grado di effettuare riprese di livello estetico più elevato, può orientarsi sulle action cam.

Leggere e compatte come le dash cam, sono in genere dotati di sensori migliori, quasi sempre con risoluzione 4K e affiancati da avanzati sistemi di stabilizzazione video che migliorano notevolmente la qualità dei filmati. Le action cam sono però adatte a clip di durata contenuta, e non alla ripresa continua.

Domande frequenti sulle videocamere per auto

Quante ore registra una dash cam?

Le ore di registrazione di una dash cam dipendono dal suo sistema di alimentazione. Quelle a batteria possono registrare per poche ore; se collegate ad un’alimentazione esterna, le dash cam possono invece registrare ininterrottamente. È importante prestare attenzione anche alla memoria disponibile, e quindi alla scheda SD installata, e a eventuali sistemi di sovrascrittura che intervengono quando si esaurisce lo spazio a disposizione.

Come alimentare la telecamera dell’auto?

Ci sono diversi modi per alimentare la telecamera dell’auto. I modelli più semplici si collegano, di norma, alla presa accendisigari del veicolo o ad una eventuale porta USB (se presente). In altri casi, la dash cam può essere alimentata dalla presa OBD-II o, con appositi kit, all’impianto stesso dell’auto, così da funzionare anche a motore spento. Non mancano dash cam con batteria integrata, ma questa garantisce un’autonomia limitata nel tempo.

La dash cam può registrare a motore spento?

Le dash cam sono in grado di registrare a motore spento, a patto che siano dotate di un sistema di alimentazione adeguato. Se collegate ad una presa accendisigari o USB, smettono di funzionare ad auto spenta. Se invece vengono collegate alla presa OBD-II, all’impianto elettrico del veicolo (installazione che richiede l’intervento di un professionista), o se sono dotate di batterie integrate o esterne, possono continuare a riprendere anche a motore spento.

Come vedere i filmati della dash cam?

I filmati della dash cam possono essere visionati o direttamente dal dispositivo, se dotato di un display integrato, o inserendo la scheda SD in un device dotato dell’apposito slot (notebook, smartphone, etc…). Alcune dash cam di nuova generazione permettono anche la visione da remoto, in presenza di una rete internet a cui collegarsi.

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